IL PREMIO CALCANTE 2021 al testo“VIOLANTE” di Paola Testa.
Castello di Gallese della famiglia Hardouin di Gallese
VIOLANTE di Paola Testa
Motivazione della Giuria
“Violante” di Paola Testa è una tragedia classica che ricalca in toni asciutti certi componimenti inglesi dello stesso periodo in cui il fatto si svolge in Italia. La castellana Violante viene accusata di tradire il marito Giovanni con un giovane collaboratore: ad accusare per vendetta Violante è Diana, una dama disillusa da una mancata storia d’amore in cui sperava nel suo aiuto. L’ira di Giovanni per il tradimento stravolge la tranquilla atmosfera del castello, dove la gelosia semina vendette e delitti, a cominciare dalla dama infedele al presunto amante di Violante, alla stessa castellana strangolata dai suoi stessi parenti.
Con capacità di sintesi e partendo da un fatto storico, fa vivere la sua corte di nobili, dame, servitori e collaboratori in un castello di Gallese, che diviene simbolo di una società in cui vige ancora la vendetta d’onore, senza spazio per la legge. Con una rapida scansione temporale e una vivace delineazione dei personaggi, ciascuno a rappresentare un ruolo e una categoria, si sviluppa l’azione che da un’atmosfera votata all’amore e al rispetto reciproco si ribalta in una sorta di inevitabile eccidio che coinvolge i personaggi della vicenda. È nell’affermazione di un sentimento di vendetta ad aver inizio la spietata successione di assassini che hanno per culmine lo strangolamento della innocente Violante, dopo la mortifera tortura del fedele cavaliere e l’uccisione della dama falsamente devota, con l’assenso di un’autorità religiosa – lo zio Cardinale – e la rassegnazione di un frate confessore, impotente a intervenire.
La struttura del testo procede attraverso colpi di scena, fino a raggiungere il nodo drammatico che porta all’assas- sinio. La vicenda consente a Paola Testa di riportare all’og- gi, senza mutare sostanzialmente un fatto storico, una situazione di ingiustizie familiari fino ad arrivare ad un cla- moroso femminicidio, con l’aggravante di una chiesa suc- cube. Il linguaggio usato mostra una chiarezza linguistica che non si lascia attrarre da inutili modernità espressive, adeguandosi secondo i caratteri dei personaggi.
PAOLA TESTA
Si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, cattedra di Etnologia, nel dipartimento di Studi Glottoantropologici e Discipline Musicali. Dal 2003 collabora con il Museo e Centro Culturale “Marco Scacchi” di Gallese (VT), occupandosi del settore demoetno-antropologico, realizzando eventi e ricerche di carattere antropologico, l’organizzazione di spettacoli teatrali, del Festival di musica barocca dedicato al compositore Marco Scacchi e del Festival di musica popolare Il Suono dei Giorni, di cui cura la direzione artistica dal 2014. È autrice di svariati documentari, tra cui Un legame antico, La pratica della transumanza tra Castelluccio di Norcia e Gallese e Tu di Gallese, Fede, folclore e tradizione nel corso dei secoli, che illustra la festa di San Famiano a Gallese. Scrive saltuariamente sul giornale online Tevereventi, sezione Storie, ed è segretaria del concorso letterario per racconti brevi Premio Amerino, organizzato dall’associazione culturale “Poggio del Lago” e dal Comune di Vasanello (VT). Ha frequentato corsi base e corsi avanzati di scrittura teatrale, perfezionandosi in questo settore professionale.